In passerella ancora una volta come trend indiscusso del prossimo autunno-inverno il vinile, il pvc ed il nylon nello loro molteplici varianti di colori e non solo. Esempi anche con borchie e ricami primeggiano nelle collezioni dei più famosi designer.
La plastic trend sarà la protagonista indiscussa che riporta la plastica come materia essenziali al centro delle creazioni e rivoluzioni stilistiche.
Si infila tra le borse, le scarpe, gli abiti, i cappotti e le cappe.
L’invasione è trasparente.
Il primo passo arriva con Chanel, e con la sfilata estiva allestita nel Grand Palais di Parigi dove Karl Lagerfield ricrea per l’occasione le cascate delle Gole di Verdon nel sud della Francia.
A cornice di questa magnifica scenografia: pochette, cappe e stivali in plastica trasparenti che diventano presto tormentone nel fashion style arrivando ad essere tra li oggetti più postati sui social.
Non è da meno Jimmy Choo per Off.White, altro must della prossima PE 2018. Ricrea un paio di sandali in pelle arricchiti da una sorta di calza a copertura ed in tessuto trasparente, diventando presto il protagonista di molte campagne pubblicitarie ed editoriali.
Le radici del successo arrivano nei lontani anni 60 quanto in Francia nascono i primi KWAY, i celebri impermeabili in nylon
Solo a fine anni 70 Paco Rabonne crea i primi abiti con tessuto plastificato.
Nei decenni successivi scoppia il tormentone che diventa sinonimo di innovazione e stravaganza. Prada ad esempio tratta il nylon come se fosse un tessuto pregiato, ribaltandone percezione e funzione.
Lo zaino PRADA è solo la base del successo del brand che vedrà poi svilupparlo anche nelle collezioni di abbigliamento.
Oggi Prada ripropone infatti frange plastificate e di colore fluo continuando a sperimentare questo tessuto al massimo azzardando in diverse occasione ma firmandone sempre un successo.
Ad estremizzare arriva Maison Margiela che usa cappe e impermeabili trasparenti come per fermare nel tempo l’eleganza classica dell’abbigliamento femminile. Si punta all’estremizzazione e alla pura creatività.
Laura Savini