In reazione alla contemporaneità. Questo il mood della nuova collezione che Pierpaolo Piccioli presenta a New York per la maison Valentino.

Costruita a ottobre, ovvero prima dei risultati delle elezioni presidenziali americane, la sfilata di Valentino si rifugia nel meglio della storia americana e del suo mito, mettendo seta dove c’erano pugni, fiori dove c’erano inverni e ricami dove c’erano lacrime.

Il tessuto in parole.

La moda oggi racconta la quotidianeità come fosse un reportage di un quotidiano. Ne è esempio la pre collezione di Valentino a New York, evento svolto a Downtown, nella cornice rinnovata dell’Hotel Beeckman, vicino a Wall Street.

Molte strade più in alto, ad Uptown, per la precisione nella Trump Tower, il presidente neo eletto Donald Trump riceveva la stampa nella sua prima conferenza ufficiale. E il giorno prima Barak Obama diceva addio a Chicago alla sua platea e al suo seguito con un discorso di elogio alla democrazia e alla diversità.

Controversie tra presidenti in entrate ed uscita e una collezione che sembra avvicinarsi all’uscente Obama.

La celebrazione di Piccioli è per una NY come luogo di possibilità dove arrivano i coloni e dove trovano una seconda chance.

La collezione  procede per piani: i motivi floreali accompagnano tutta la performance.

Le linee sono lunghe e fluide, con lo chemisier che diventa il pezzo cardine per esprimere fino il fondo l’idea di modestia come eleganza. L’artigianalità di Valentino, comunque, si insinua in pieghe, riprese, ruches e colli alzando il volume dell’estetica con un ricorso a dettagli di alta sartoria degni della miglior tradizione del marchio.

Aria misurata, trattenuta come se si volesse abbassare il tono per celebrare qualcosa di più intimo e gentile.

Una faccia di America, più triste che grande, nella narrazione di moda di Valentino.

Il suo modo personalissimo con cui Pierpaolo Piccioli utilizza la moda per reagire alla contemporaneità ha colpito l’interesse mondiale del fashion system

Questa collezione di Valentino si rifugia nel meglio della storia americana e del suo mito, intrufolandosi nei suo angoli e mettendo seta dove c’erano pugni, fiori dove c’erano inverni e ricami dove c’erano lacrime. Piccioli trasforma l’abito in valore e la sartoria in narrazione.

Valentino spinge sulla modestia mentre Trump sembra inaugurare una nuova epoca di edonismo, spregiudicatezza e forse riscatto economico. Ancora una volta, il meglio del fashion system usa lo stile per fare domande. E questa discussione che usa il tessuto come fossero parole resta una delle dialettiche più vive degli ultimi giorni.

Laura Savini

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Laura Savini
Laura Savini, nasce a Roma il 10 aprile 1984. Studia lingue dalle scuole superiori, e sceglie di laurearsi in lingue e culture moderne nel 2012. Da sempre attratta dal mondo dello spettacolo e moda, segue un master in comunicazione e moda presso l’accademia romana di costume e moda e raggiunge l’obiettivo prefissato: product manager per eventi. Dal 2013 infatti, collabora per il fashion system attraverso una start up romana, che le permette di conoscere una realtà da sempre sognata. Dai piccoli designer ai pilastri della moda italiana, seguendo passo a passo le produzioni di un grande evento. Viaggia per lavoro dividendosi tra Milano, Firenze, Roma, Cannes, Ginevra…… Casting, fitting, coordinamento backstage e regia sono le attività che svolge quotidianamente. Stella Jean, Au jour le Jour, G. Colangelo, San Andrès, A.Bratis, C. Pellizzari, i giovani; John Richmond, Chopard ed il re del fashion system italiano Giorgio Armani, i grandi con i quali ha collaborato fino ad oggi. “ Credere per riuscire”, il motto che l’accompagna da quando ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda. Ma Laura, non è solo event manager; dopo otto anni di collaborazione in una gioielleria romana, inizia per hobby a realizzare una piccola capsule collection di articoli handmade creati con materiali eco, riciclati e pietre dure. Da Hobby a lavoro, i suoi articoli vengono apprezzati e acquistati tramite un e-commerce dedicato . Inizia una piccola distribuzione sul territorio romano, con un obiettivo preciso: vendita ad ampio raggio…..La speranza e la voglia di creare non finisce mai, basta crederci! Per finire, la passione per la scrittura. Fin da piccola, si cimentava nella scrittura di storie, racconti, favole ed oggi scrive articoli per web magazine. La prima collaborazione arriva con la testata "d-moda" e "gp magazine"…..e non intende fermarsi!

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