Presente per l’edizione 2019 del Fuorisalone, Windy Chien, racconta come i nodi hanno cambiato la sua vita e la sua capacità di renderli opera d’arte.
Sentirsi più forti grazie ad un nodo nato non come gesto casuale ma come un simbolo che lega più cose insieme.
Simbolo di unione di idee, persone. L’artista rende infatti il simbolo un’opera d’arte trasformando DODO in uno dei suoi must più iconici tanto da dedicargli un’intera collezione in occasione del 25esimo anniversario del brand di gioielli. L’unione tra il brand e l’artista nasce in occasione dell’edizione del Fuorisalone, in occasione della quale è stata anche allestita una vetrina ad hoc presso il punto vendita di Corso Matteotti.
La massima popolarità arriva nel 2016 per Windy Chien grazie alla performance The Year of Knots, imparare a fare un nodo al giorno, uno diverso dall’altro, un giorno dopo l’altro per 365 giorni all’anno, anzi “366 precisa l’artista – perché il 2016 è stato un anno bisestile“. In questo senso il nodo diventa il punto cruciale della sua vita e carriera.
Background storico in quanto il nodo è stato utilizzato in passato da pescatori ed agricoltori ed è alla base della tessitura. Il suo obiettivo è di elevare il nodo e renderlo una forma d’arte proprio come Dodo, trasformando il semplice nodo in un nodo d’oro.
Importanza alla funzione, congiunzione di due pezzi di corda entrambi forti nonché metafora di connessione.
Dopo il successo del 2016, racconta l’artista, ha lavorato sulla creazione di nodi diversi, studiava ogni giorno come poterne realizzare di diverso. Sembrava come imparare ogni giorno un nuovo linguaggio.
Oggi il nodo per l’artista è la sua lingua, il suo modo di comunicare e fare arte.
Da un lavoro normale come operatrice Apple, Windy ha deciso di cambiare dopo circa 22 anni di lavoro continuativo. Il progetto le ha cambiato la vita ma è riuscita a raggiungere una passione.
Tra gli alti e bassi della carriera, anche il nodo più difficile, Lo Star Knot con 5 corde. Un lavoro terapeutico lo definisce che emana emozioni al raggiungimento dell’obiettivo.
Il suo desiderio? Realizzare un’opera di grandi dimensioni ed allestirla in uno spazio pubblico di grande fruizione come una piazza o un aeroporto ad esempio.
Laura Savini