Articolo di: Gabriele Vinciguerra
Moda, scacchiera impazzita
Tutti i debutti che cambieranno le regole da Milano a Parigi
Settembre e ottobre saranno due mesi caldi. Non caldi, incandescenti.
La moda si prepara a un reset creativo, e l’aria che si respira è quella di una rivoluzione più che di una stagione. Le Fashion Week di Milano e Parigi non saranno semplici passerelle, ma vere e proprie prove del fuoco per una nuova generazione di designer chiamati a riscrivere il lessico delle maison più influenti del sistema moda.
Milano Fashion Week 2025
Versace senza Donatella
Donatella Versace ha lasciato il trono. A raccoglierlo c’è Dario Vitale.
Reduce da Miu Miu, dove ha firmato come Design Director e Brand Image Director, Vitale arriva alla Medusa con le idee chiare e un pedigree invidiabile. Toccherà a lui portare la Medusa nel futuro.
Senza stravolgere l’anima sexy e potente della maison, ma trovando il modo di renderla urgente, di nuovo. E se Milano è pronta a voltare pagina, è proprio da qui che si comincia.
Bottega Veneta si reinventa con Louisa Trotter
A raccogliere l’eredità lasciata da Matthieu Blazy è Louisa Trotter, che arriva da Carven e promette di smontare le aspettative senza perdere l’eleganza.
Niente arte, ha dichiarato, ma gioia. Una moda che fa sorridere, che restituisce piacere puro e immediato, senza intellettualismi.
Una scelta radicale in un’epoca in cui la complessità è spesso scambiata per profondità.
Jil Sander e il ritorno di Simone Bellotti
Dopo il colpo di classe da Bally, Bellotti prende il timone di Jil Sander.
Un ritorno che profuma di conferma. Già presente nei team creativi di Gucci e Bottega, adesso ha il compito di dare nuova linfa alla maison minimalista per eccellenza.
Nessun effetto speciale, ma l’attesa è alta per un’estetica che, se ben guidata, può tornare ad essere una voce potente nel rumore bianco della moda globale.
L’incognita Gucci e Demna Gvasalia
E Gucci? Ancora in bilico.
Demna Gvasalia, tra i nomi più discussi e dirompenti degli ultimi anni, resta un punto interrogativo.
Alcuni rumors lo vogliono già pronto per presentare la sua visione della maison fiorentina a settembre.
Altri parlano di sei mesi di attesa e un debutto rimandato a febbraio.
Intanto, il silenzio stampa alimenta la suspense.
Parigi Fashion Week 2025
Matthieu Blazy arriva da Chanel
Dal 29 settembre al 7 ottobre, la Ville Lumière si trasforma nel laboratorio più effervescente della moda mondiale.
E Parigi, più che mai, diventa il campo di battaglia dove si decidono le nuove gerarchie.
Matthieu Blazy, reduce da Bottega Veneta, si gioca il tutto per tutto nel tempio del tweed.
La scommessa è grossa. Chanel è più di una maison, è un’istituzione.
Ma Blazy ha la stoffa, e il coraggio, per metterci mano senza farsene inghiottire.
La domanda non è riuscirà, ma quanto profondamente cambierà le regole del gioco.
Pier Paolo Piccioli trasforma Balenciaga
Pier Paolo Piccioli approda a Balenciaga, e non è solo un cambio di direzione.
È un cambio di pelle. Dopo anni a plasmare l’identità di Valentino con grazia e umanità, Piccioli si confronta ora con l’estetica dura, decostruttiva e spigolosa del brand reso celebre da Demna.
L’attesa è altissima. Sarà collisione o fusione.
Dior e Céline nelle mani di Anderson e Rider
Durante la fashion week parigina vedremo finalmente anche Jonathan Anderson e Michael Rider alle prese con la donna rispettivamente di Dior e Céline, dopo il loro debutto con l’uomo a giugno.
Due brand iconici, due nuove direzioni, due approcci da mettere alla prova sotto i riflettori internazionali.
Margiela e la conferma di Glenn Martens
Glenn Martens arriva alla guida della linea donna di Margiela, dopo una grande prova con la collezione couture.
Il suo approccio visionario e destrutturato promette di restituire a Margiela quella carica avanguardista che troppo spesso viene imitata senza comprenderla davvero.
Gli altri debutti da tenere d’occhio
Miguel Castro Freitas da Mugler
Jack McCollough e Lazaro Hernandez, ex Proenza Schouler, da Loewe
Mark Thomas da Carven
Duran Lantink, neo vincitore del Woolmark Prize, da Jean Paul Gaultier
Ogni nome è un’identità forte.
Ogni debutto è un campo minato da attraversare con stile, coraggio e visione.
La stagione della verità
Dimenticate le collezioni preconfezionate e i trend algoritmici.
Questa stagione non sarà fatta di microbag e palette pastello.
Questa stagione è una dichiarazione di intenti, fatta da designer che non vogliono solo disegnare abiti, ma rinegoziare il patto emotivo tra moda e mondo.
Milano e Parigi non saranno due tappe di un calendario, ma due specchi.
Rifletteranno dove sta andando la moda, chi ha ancora qualcosa da dire, e chi finalmente ha trovato il coraggio per farlo.














