Dopo “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino, è pronta per il big screen una nuova storia d’amore. Sensuale, emozionante, e piena di speranza. Si sta parlando di “La terra di Dio” (God’s Own Country nel titolo originale), esordio alla regia di Francis Lee, con i giovani protagonisti Josh O’Connor e Alec Secareanu. La data da appuntare è quella di giovedì 24 maggio, per l’uscita nelle sale italiane del film premiato al Sundance Film Festival 2017.
Il film sta attirando il plauso unanime di critica e pubblico
La pellicola diretta da Francis Lee sta già ottenendo gli elogi della critica e del pubblico. La performance di O’Connor poi è stata particolarmente apprezzata dagli esperti del settore. La storia è stata definita a più riprese come “una tranquilla e toccante “ruminazione” sulla solitudine e sulla ritrovata intimità”. Al Sundance Film Festival si è parlato di un eccezionale debutto alla regia per Lee, e di un “nuovo talento”, e si è detto che “La terra di Dio” è un film da non perdere, attraverso cui “puoi sentire l’odore del fango “. Peter Bradshaw del Guardian ha dato al film quattro stelle su cinque. Seguendo Bradshaw, God’s Own Country è una “storia d’amore molto britannica. Piena di emozioni non dette, paure inespresse sul futuro. E di prontezza a spostare ogni emozione in duro lavoro fisico”.
Sul grande schermo il legame speciale fra un giovane allevatore dello Yorkshire e un migrante rumeno
Johnny Saxby (Josh O’Connor) è un allevatore venticinquenne che vive nello Yorkshire. Lavora nella fattoria di famiglia. Ha sacrificato gli studi e un lavoro sicuro in città per gestirla, quando suo padre Martin è rimasto invalido. Il giovane conduce una vita dura, solitaria, e piena di sacrifici. Johnny si sfoga solamente con birre e intrattenendosi in occasionali incontri sessuali con altri uomini. Con l’avvicinarsi della stagione dell’agnellatura e per poter aiutare suo figlio, Martin decide di assumere l’immigrato rumeno Georghe (Alec Secareanu). Inizialmente Johnny è restio nei confronti del nuovo arrivato. Ma presto si accorgerà delle doti di Georghe. Il rumeno infatti mostrerà di essere un valido aiuto. Non tarda a nascere un legame speciale tra i due giovani, fatto di parole non dette, ma anche di incontri fisici, che segna una svolta e arriva a sconvolgere la vita di Johnny.
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La pellicola riesce a mostrare che anche nel contesto più duro può nascere un sentimento nobile e autentico. Il film è in parte bastato sulla vita dello stesso regista. Lee si è trovato a scegliere fra restare nella fattoria di famiglia o andare a studiare recitazione.
https://www.theguardian.com/film/2017/sep/03/gods-own-country-review
Valeria Gennaro