Dal 28 giugno al 5 luglio, l’Ischia Film Festival torna a far risuonare la voce dei luoghi nel cinema. La ventitreesima edizione, diretta da Michelangelo Messina, si conferma un appuntamento imperdibile nel panorama culturale internazionale. Non solo una rassegna cinematografica, ma un laboratorio di visioni, riflessioni e geografie che diventano narrazione.
Il Castello Aragonese: più di una scenografia
Cornice dell’evento, l’iconico Castello Aragonese diventa protagonista visivo e simbolico. Ogni proiezione, ogni incontro, ogni sguardo si intreccia con il paesaggio, dimostrando che la location non è mai un semplice sfondo, ma parte viva e attiva del racconto.
Un programma che unisce stelle e contenuti
Tra gli ospiti, nomi di prestigio internazionale: Marcia Gay Harden, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Francesca Comencini, Marco Giallini, Christopher Nolan e Antonio Capuano, premiato per la carriera. Particolare rilievo anche per Rashid Masharawi, regista palestinese che trasforma il fare cinema in atto politico e poetico.
In calendario anche omaggi e proiezioni come Parthenope di Paolo Sorrentino, con la presenza dell’attrice Celeste Dalla Porta, e il debutto registico di Zingaretti, La casa degli sguardi.
Premi, sezioni e riflessioni
Oltre ai premi alla carriera, torna la sezione “Location negata”, dedicata alle geografie del silenzio e della resistenza, e il nuovo riconoscimento “Italy for Movies” a Enzo Sisti, produttore simbolo della grande produzione internazionale in Italia.
Tra gli altri premiati: Simona Balducci per il suo lavoro scenografico a Cinecittà e Christopher Nolan, che ha saputo trasformare la location in struttura narrativa della contemporaneità.
Cinema, identità e visione
L’Ischia Film Festival si conferma evento d’avanguardia e insieme radicato, in grado di esplorare il presente attraverso i luoghi del passato. Una manifestazione che parla all’anima di chi crede che il cinema, prima di tutto, sia un atto di visione.
Ischia Film Festival 2025: dove il paesaggio diventa narrazione e la narrazione diventa memoria condivisa.