Omaggio per una delle famiglie più storiche fiorentine legate al mondo della moda. Lo scorso 12 luglio Firenze ha inaugurato la piazzetta Ferragamo, luogo assai caro a Salvatore e Wanda pionieri della maison.
Cerimonia significativa e di elevato spessore culturale sia per la città stessa che per gli eredi del marchio. Ferragamo è stato sempre molto legato al capoluogo toscano, sede della fabbrica e dello straordinario lavoro che prese via nel lontano 1927.
Tra Ponte Vecchio, via dei bardi e via Gucciardini il luogo della celebrazione. Per conto del sindaco cittadino, Dario Nardella che viene reso omaggio ad uno dei marchi più amati del mondo calzaturificio italiano capace di aver reso e rendere tutt’oggi Firenze città d’eccellenza per creatività, qualità e produzione.
Ad onorare l’evento, il presidente Ferruccio Ferragamo, Leonardo e Massimo suoi fratelli, Giovanna Gentile Ferragamo la sorella, il sindaco e vicesindaco fiorentino entrambi esponenti della Giunta di Palazzo Vecchio. Si ripercorre la storia e la fortuna del primo fondatore del brand, Salvatore, attraverso parole pubbliche, dall’emigrazione in America al successo di inizio 900, gli anni d’oro di Hollywood ed i suoi primi lavori a Palazzo Ferroni Spini che donarono fortuna e fama allo stilista. Da qui inizia a guidare con fermezza e coraggio la maison e renderla un’eccellenza internazionale in pochi anni.
Un’azienda quella di Ferragamo familiare dove hanno collaborato i sei figli, Fiamma scomparsa nel 1998, Ferruccio, Giovanna, Fulvia scomparsa di recente, Leonardo e Massimo. Ognuno ricopriva un ruolo distinto e preciso.
“Crediamo che questa dedica celebri le grandi qualità umane, storiche e artistiche che Firenze ha il dono di infondere, grazie alla sua storia, nei suoi abitanti” commentano i figli Giovanna, Ferruccio, Leonardo e Massimo. “Firenze è stata di grande attrazione per nostro padre che decise di farne la propria sede di lavoro e di vita. Nostra madre Wanda, ha saputo continuare e portare la sua opera verso nuovi orizzonti sempre trasferendo ed esaltando quei valori e quegli esempi alla sua Famiglia e ai suoi collaboratori”, concludono gli eredi.
Laura Savini