«La Hollywood nella quale arrivai, durante la primavera del 1923, era ancora in quel tempo piccola, poco più di un villaggio al sole. Gli studios erano pochi e, in confronto al loro sviluppo futuro, di modesta entità e di capitali limitati… Quando nel 1927 lasciai Hollywood per non tornarvi se non come turista, tutto era cambiato. Gli studi cinematografici erano diventati più grandi e finanziariamente molto più solidi… Ora a distanza di tempo, guardando indietro mi sembra di individuare un parallelismo tra l’industria cinematografica ed il mio lavoro». Queste sono le parole tratte dall’autobiografia dell’artista in cui racconta la sua vita e la sua carriera dagli esordi al successo.
Presso il museo Ferragamo è allestita una mostra sull’Italia a Hollywood e sarà in programma fino a marzo 2019. Esposizione di arte e di moda divisa in otto sale prodotta per conto delle curatrici Giuliana Muscio e Stefania Ricci, pioniere della maison.
Lo studio sugli anni hollywoodiani nasce per capire la nascita della genialità del designer che ha raggiunto il picco proprio negli anni Venti.
Anni brillanti dettati da conoscenze e amicizie celebri che portarono fama e successo a Ferragamo.
Cecil B. DeMille ordinò a suo tempo le calzature del film I 10 Comandamenti. Anni di collaborazione con grandi case di produzione ed amicizie con i divi italiani come Rodolfo Valentino suo cliente ed amico, Lina Cavallieri la donna più bella al mondo in quegli anni, Tina Madotti, Enrico Caruso… Sul divanetto del suo Hollywood Boot Shop Paola Negri, Joan Crowford, John Barrymoore e John Gilbert ognuno dei quali indossava calzature da sogno attualissime ancora oggi.
Salvatore Ferragamo arriva in America e precisamente a Santa Barbara nel 1915 acquisendo fama e fortuna Nel 1927 rientra in Italia carico di esperienza, creatività, successo e ricchezza. L’espediente hollywoodiano lo rese famoso e importante oltre continente. Orgoglio e determinazione hanno guidato il designer per tutta la carriera fino al 1960, anno della sua scomparsa.
Una grande lezione di vita e apprendistato per i figli che oggi portano avanti il nome della maison, il suo business e la spiccata creatività nata per conto di un grande artista.
Laura Savini