Si è svolta a Firenze l’audizione del rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei, un incontro sollecitato dai consiglieri regionali Irene Galletti (M5S), Jacopo Alberti e Roberto Salvini (Lega nord) a seguito delle vicende giudiziarie riportate dalla cronaca quotidiana e relative al sistema universitario nazionale. Galletti, Alberti e Salvini hanno infatti invitato i rettori degli atenei della regione Toscana a partecipare. Sono risultati assenti all’appello i rettori di Siena e Pisa. È quanto è stato contestualizzato dal Presidente della Commissione sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione Gianni Anselmi (Pd) il quale ha introdotto l’audizione.
«È stato chiesto questo incontro – ha spiegato la vicepresidente della Commissione Irene Galletti – per capire quali siano le principali problematiche del mondo accademico. Come la Regione possa intervenire con eventuali azioni volte a migliorare il sistema, e quali possano essere eventuali metodi correttivi», nonché le «forme di autotutela da parte dell’università di Firenze per il controllo e per i successivi concorsi» nelle parole del consigliere Jacopo Alberti. Dal canto suo il rettore Luigi Dei ha risposto che: «Ci sono migliaia di professori e di ricercatori che lavorano con onestà e hanno come faro il merito, la valutazione e la trasparenza. Il malcostume, quello che emerge dall’inchiesta, va colpito in maniera chirurgica, nella consapevolezza tuttavia che esso rappresenta una patologia e non un’epidemia e che il corpo nel suo insieme è sano».
Eppure la cronaca di questi giorni non sembra dipingere un siffatto quadro. «Abbiamo presentato istanza al giudice per le indagini preliminari presso la procura della Repubblica di Firenze – ha proseguito il rettore – anticipando l’intenzione di esercitare azione civile nel procedimento penale quando e se questo sarà incardinato». Poi, sul fronte delle azioni di prevenzione, Dei ha garantito «l’impegno ad intensificare le attività di vigilanza, della trasparenza, e prevenzione della corruzione utilizzando al meglio gli strumenti di cui l’Università si è già dotata, a partire dal Responsabile prevenzione corruzione e trasparenza, un profilo previsto dalla normativa nazionale e ricoperto da una nostra dirigente». Sulle regole e i modelli relativi ai procedimenti concorsuali, «su cui nel tempo – ha detto Dei – sono state fatte modifiche e revisioni, esiste un tema più profondo di cultura etica su cui ciascuno, anche attraverso delle segnalazioni, può responsabilmente fare qualcosa».
Gianni Anselmi ha concluso l’incontro ricordando ai presenti alcune tesi riguardo al passaggio «da un modello di natura concorsuale ad un modello su chiamata con l’attribuzione di obiettivi oggettivi dagli atenei. Si propone di rendere il sistema di valutazione più stringente, dando agli atenei una forte specializzazione e responsabilità. La commissione dà un suo contributo al controllo dell’attività dell’università toscana – ha proseguito poi il Presidente Anselmi – attraverso il monitoraggio dell’azienda regionale per il diritto allo studio che consente di offrire alla Regione un quadro vasto di servizi a sostegno degli studenti aventi diritto, con la destinazione di ingenti risorse: oltre 60 milioni di euro su base annua per borse di studio e altri servizi, perché senza il sapere – ha chiosato Anselmi – non c’è nessuna innovazione».
Valeria Gennaro