Notte degli Oscar: l’attesa è quasi finita. Ma tornando a parlare dell’ultimo film del regista Luca Guadagnino “Chiamami col tuo nome” anche noi di Alpi Fashion Magazine vogliamo portargli un po’ di fortuna.

Alpi Fashion Magazine augura buona fortuna a Luca Guadagnino

Perché si tratta di un film straordinariamente bello, e dell’unica pellicola di un regista italiano protagonista agli Oscar 2018. “Chiamami col tuo nome” ha infatti ottenuto 4 nomination: a miglior film (Luca Guadagnino), miglior attore protagonista (Thimothée Chalamet), migliore sceneggiatura non originale (James Ivory) e miglior canzone originale (Sufjan Stevens).

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Il successo del film ha spinto il regista a pensare al sequel

Nel film due straordinari attori: Timothée Chalamet (che lo si apprezza da subito e in ogni scena) e Armie Hammer che, insieme al regista, si stanno godendo il successo di Call me by your name. Il film ha già incassato 30 milioni di dollari, a fronte di una spesa di soli 4 milioni.

La storia di Elio e Oliver proseguirà come è raccontata nel testo di André Aciman. Il seguito arriverà probabilmente nel 2020. I due protagonisti si ritroveranno a Berlino, tre anni dopo. Il nuovo film, che affronterà tematiche anche come l’Aids e i diritti gay,  mostrerà come il giovane Elio sia cambiato dopo il “pugno emotivo” ricevuto dopo la fine della storia sentimentale con l’americano. E la timeline del sequel si sposterà nel 1989.

La recensione di “Chiamami col tuo nome” di Paolo Mereghetti

Ho trovato illuminante la recensione di Mereghetti sul Corriere (ne riporto qui un frammento).  Il film “riesce a trattare temi delicati con sensibilità e senza cadere nell’effetto scandalo”. Esatto, perché di rumors anche qui ce ne sono stati. Soprattutto indiscrezioni su alcune scene, forse le più belle e pregnanti: la scena della pesca, quella del dialogo fra il professor Perlman e suo figlio Elio, la mancanza della scena di sesso.

«Quello che colpisce e affascina in queste vicende – scrive Mereghetti – è l’assoluta mancanza di scabrosità o compiacimento, è la delicatezza con cui Guadagnino fa muovere la macchina da presa, quasi esitante di fronte ai corpi che si spogliano: una volta si concede anche una «anacronistica» panoramica dal letto alla finestra aperta sugli alberi, quasi fossimo in un pudico film hollywoodiano degli anni Quaranta. Ma è proprio qui la forza del film, nella voglia di cercare dolcezza e rassicurazione dove invece si potrebbe trovare scandalo e peccato. Per questo il film va al di là della «storia d’amore». 

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Fonte Instragram @cmbynfilm

http://www.corriere.it/spettacoli/18_gennaio_23/chiamami-col-tuo-nome-film-italiano-luca-guadagnino-candidato-4-oscar-recensione-mereghetti-938844fa-0047-11e8-9961-f20884a97d4b.shtml?refresh_ce-cp

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Valeria Gennaro
Giornalista, insegnante, fashionista e cultrice della materia in storia del cinema con la passione per la moda, i bijoux e la social communication. Laureata magistrale in Teoria e filosofia della comunicazione e laureanda in Scienze filosofiche. Neuro Linguistic Programming Master Practitioner. Collabora con "La Gazzetta del Mezzogiorno", Cinematographe, Fashion Life, ed è caporedattore del giornale "Alpi Fashion Magazine" e del relativo supplemento sul lusso Luxury Style Mag

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1 Commento

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