A ogni frutto la sua stagione; con il caldo il mercato offre una grande varietà ma il frutto, per eccellenza, simbolo dell’estate è indubbiamente l’anguria.
Con il suo colore rosso e la sua freschezza è il frutto dell’allegria, da aprire e consumare durante le calde giornate estive, magari in compagnia e in sostituzione del dessert.
Ha origine nell’Africa tropicale ed è conosciuta dall’antichità, gli egizi la rappresentavano nei geroglifici e la lasciavano nelle tombe dei loro faraoni come cibo che li avrebbe sostentati nell’aldilà.
Le qualità più conosciute in Italia sono la Crimson Sweet, con le sue tipiche strisce e la forma ovale e la Sugar Baby, tonda e verde scuro.
Un frutto che risponde perfettamente a quelle che sono le esigenze dell’organismo nei mesi più caldi grazie alle sue proprietà rinfrescanti, dissetanti, idratanti e alla ricchezza di vitamine A, B, C, E oltre che di sali minerali, in particolare potassio, fosforo e magnesio che rinvigoriscono il corpo favorendo molte funzioni biologiche ed eliminando il senso di spossatezza che spesso si presenta con il caldo.
Con l’arrivo della bella stagione aumenta l’attenzione alla forma fisica e si cerca di mantenere un’alimentazione sana e leggera; l’anguria può essere di aiuto perché, essendo ricca di acqua, da velocemente senso di sazietà, permettendo di fare, in modo naturale, pasti meno abbondanti; idrata e depura, migliorando l’aspetto dei capelli, della pelle e contrastando la ritenzione idrica, inoltre ha solo 20 calorie per 100 gr perché costituita per il 95% da acqua.
Sul mercato si trova anche una piccola qualità di anguria senza semi, questi non sono graditi dal consumatore e vengono eliminati. In realtà masticarli, in quantità moderata, insieme alla polpa, è una buona abitudine perché si tratta della parte del frutto con la maggiore quantità di sostanze e di proprietà benefiche perché contengono, oltre a sali minerali e vitamine, anche proteine e ferro; hanno anche un leggero effetto lassativo naturale che quindi non crea assuefazione come i rimedi farmacologici.
L’unica attenzione è mangiare l’anguria lontano dai pasti perché, se mischiata ad altri cibi, è poco digeribile e quindi crea gonfiore e senso di pesantezza.
Daniela Marras