Refashion

Refashion – Il futuro della moda, il programma in onda su Real Time, ha visto trionfare Chiara Corso e una nuova visione del second-hand

Lo show “Refashion”, andato in onda su Real Time da settembre a ottobre ogni sabato alle ore 18.10 — dedicato alla moda second-hand e al design circolare — ha riportato l’attenzione sulla moda sostenibile.

E non solo: viaggiando anche su Discovery+, ci ha aiutati a capire che la moda pre-owned è bella almeno quanto quella standard, e che adottare soluzioni sostenibili e creative è più facile di quanto immaginiamo.

Riflettori puntati sulla moda sostenibile, tra special guest e celebrities

Il programma ha visto la conduzione di Florencia Di Stefano-Abichain, già speaker per Radio Deejay, conduttrice, autrice e traduttrice di talento. La produzione è stata, non a caso, curata da Vinted e Discovery Media.

Magistrali gli stilisti e giudici Melissa Haldbrook-Akposoe e Zadrian Smith. E non potevano mancare celebrities come lo stilista Henry Holland, la giornalista e conduttrice Stacey Dooley, la conduttrice radio Clara Amfo, la modella e sostenitrice del pre-loved Laura Whitmore, la presentatrice Vogue Williams e lo stilista Oliver Cheshire.

Nella puntata finale, i giudici speciali (la modella e attivista Eunice Olumide e Jessie de la Merced di Vinted) hanno reso tutto ancora più interessante.

Refashion e la capsule ispirata alla Nostalgia di Chiara Corso

La sfida di “Refashion – Il futuro della moda” ha coinvolto nuovi talenti, con le loro visioni fresche e capi second-hand, provenienti da tutta Europa. Gli stilisti emergenti si sono sfidati con look da passerella unici, ma alla fine l’ha spuntata lei: Chiara Corso. Ironia della sorte, in un programma che guarda al futuro, è la moda nostalgica e senza tempo a conquistare il pubblico.

La vincitrice italiana, quindi, porterà la sua capsule collection ispirata agli anni ’60 alla London Fashion Week. La collezione vincitrice sarà inoltre venduta in esclusiva su Vinted, e tutti i profitti saranno devoluti a Oxfam, organizzazione internazionale impegnata contro le disuguaglianze e la povertà.

Refashion

Florencia Di Stefano-Abichain e i giudici di Refashion. Credits to the owners

Second-hand: facciamo chiarezza

Di cosa parliamo, quando menzioniamo la moda second-hand? Stando all’enciclopedia Treccani, il second-hand non è altro che:

Nel linguaggio commerciale, il singolo oggetto usato o, con valore collettivo, l’insieme degli oggetti, la merce di seconda mano, e il settore merceologico che li tratta.

Si tratta di capi ad alto valore ecologico, perché non impattano sulla ricerca di materie prime e processi di produzione.

Il merito di “Refashion” è stato soprattutto quello di far capire alle “fashioniste” che non amano il vintage l’alto potenziale di questa moda basata sul recupero. Non si tratta solo di preservare l’ambiente, ma di stile. Uno stile che resta unico e sempre diverso.

Dietro il brand, una dichiarazione d’intenti

La sensazione, di fronte a una produzione così importante per il messaggio che cela tra le righe, è che se ne sia parlato quasi troppo poco. Come se fosse, semplicemente, un banale eco del noto marketplace europeo. E invece ha sorpreso, emozionato, fatto riflettere: esattamente ciò che avrebbe dovuto fare un programma dedicato alla moda di seconda mano. E, forse, è per questo che il futuro della moda si è riconfermato nel solco dei ricordi.

Se programmi come Bake Off Italia – Dolci in forno e Casa a prima vista macinano commenti e like, tanto da diventare dei trend riproposti a più riprese da chi s’improvvisa pasticciere o agente immobiliare sui social, allora “Refashion” — lo show che mette al bando il fast fashion — avrebbe potuto dare una scossa all’intero palinsesto.

Le aspettative, quindi, crescono in attesa di una nuova stagione o di nuovi programmi che possano riportare questo dibattito al centro del mondo della moda. Perché l’eleganza ci piace ancora di più se può salvare il mondo dall’inquinamento dilagante e, indirettamente, anche noi stessi.

In copertina:Florencia Di Stefano-Abichain e Chiara Corso. Credits to the owners.

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Maria Cristina Folino
Laureata in Pubblicistica e Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Salerno, specializzata in programmazione e gestione d'interventi per gli archivi e le biblioteche digitali, dal 2008 collabora con stampa locale e giornali online. Già docente di scrittura creativa ed esperta di comunicazione digitale, lavora come giornalista, social media manager e copywriter. In precedenza ha vinto numerose competizioni artistico-letterarie a livello nazionale. Dopo la raccolta di poesie "Ali di Gabbiano" (Aletti Editore, Roma 2008) e due ebook con Edizioni Il Pavone, nel 2022 ha pubblicato "Tim Burton e il catalogo delle Meraviglie" con Edizioni Dialoghi. Su Instagram ha un account dedicato a libri e moda: seguila su @fashionreadersit

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