Come angeli e santi, le modelle indossano i capi della nuova collezione sfilando davanti a Sofia Coppola e Laetitia Casta
Il richiamo al mondo angelico arriva da Valentino e alla sua sfilata nella capitale francese. Come il silenzio in chiesa, si inizia ad ammirare la collezione che dal silenzio inziale sfocia nell’ammirazione totale del pubblico.
I modelli ricordano il marrone del saio del frate francescano, la camicia bianca il chierichetto. Elementi per definire la misticità della maison.
In scena davanti a Brie Larson e Kristin Scott Thomas, Sofia Coppola e Laetitia Casta e l’attrice Harumi Klossowska de Rola che col direttore artistico di Valentino Pierpaolo Piccioli ha concepito sette minaudiere di metallo a simbolizzare con teste di animali i sette vizi capitali.
Lavorazioni infinite, minuziose e nascoste dell’atelier romano e della maison cui direttore artistico, Piccioli guida con poesia e fermezza in base al suo forte legame con la rigorosa sartorialità italiana dell’alta moda.
Da sempre ammirata per il cucito a mano, la maison non smentisce neanche questa volta. Ore ed ore utilizzate perfino mesi anche solo per un abito. Il vestivo è intagliato e ricamato a mano con estrema professionalità.
Come per l’ambiente religioso anche i capi dell’alta moda devono incalzare modo di vestirsi speciali, il mood per Piccioli è sempre la cultura profonda del ben vestire.
“L’alta moda è sacra“, spiega lo stilista che per questa collezione si ispira ai quadri del pittore spagnolo Francisco de Zurbaran, per una collezione che esplora tutto quello che oltrepassa la realtà.
In passerella si ammirano modelle in atteggiamenti spirituali e ieratici, vestite di bianco e di sera anche di marrone, tra casule e scapolari dorati, cappe sontuose da elezione al soglio papale.
Memorabili i nomi che Piccioli ha voluto per la sua collezione e legate ai tessuti: rosa tormento, satin porpora, rosa innocenza,. rosa mistico, velluto blu ceruleo, casula rosso fuoco, verde eterno per la camicia e nero tenebra per la gonna.
Laura Savini