Quando la cultura contadina da simulacro ancestrale di costumi reconditi diventa usuale più che mai, avvolta nell’abbraccio di un context creativo suggestivo e stimolante. Il Festival dei Paesaggi del Grano nasce dal proposito di ARTErìa, Associazione d’Arte e Cultura di unire le tradizioni più antiche della Basilicata a percorsi innovativi che abbracciano insieme teatro ed urbanistica, attraverso un’arte paesaggistica che può essere vista da diverse angolature: l’analisi del paesaggio intesa non più solo come luogo fisico dove abitare ma come e visione del futuro e della progettualità dell’uomo.
Il paesaggio dunque si apre verso gli stimoli provenienti dalla terra e si proietta verso nuovi scenari di democrazia e di partecipazione, nel senso originario della politika aristotelica. Si delineano così i tracciati di un itinerario che riscopre il significato autentico di un ecosistema “vergine”, privo delle contaminazioni e dei veleni che, senza alcun rispetto, l’uomo riversa nella natura. Di qui il ritorno ad una ricomposizione degli equilibri, recuperando i concetti di una decrescita basata sull’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, su un’architettura compatibile con le esigenze della vita e con la filosofia del “ben-essere”.
La parola d’ordine è cultura della responsabilità, quella che l’uomo, protagonista del proprio avvenire, deve assumere attraverso la presa di coscienza di quanto sia importante non deturpare le risorse che il pianeta mette a sua disposizione per progredire. Tra i frutti della terra vi è il grano, uno dei simboli della fertilità della terra e delle sue stagioni vitali che si riconciliano, oggi, nelle forme della bioagricoltura, delle tecniche architettoniche ecocompatibili, applicate alla ricomposizione del bello e del gusto estetico. Il programma di questo importante evento organizzato grazie al finanziamento FSE Regione Basilicata, ha come obiettivo quello di promuovere i più importanti rituali presenti neii modelli rurali di tutto il Mezzogiorno e trasferirli nel perpetuarsi della tradizione orale, con i suoi miti e simbologie.
Di qui “Il Canto del Pane”, storico momento teatrale che si rifà ad un antico culto legato al grano come stemma della fecondità attorno a cui si costruiscono storie d’amore e si rinsaldano i rapporti sociali ed antropologici. Poi c’è “Extraurban“, un percorso che va oltre le tradizionali forme di riqualificazione urbanistica e che attraversa quattro importanti centri nevralgici: da Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 al borgo La Martella, nell’hinterland materano; da Palazzo San Gervasio fino a Potenza, capoluogo della Basilicata. Extraurban rientra nel progetto “Visioni Urbane: Progetti Innovativi per l’avvio e valorizzazione della rete dei Centri per la Creatività giovanile”. I quindici migliori lavori artistici prenderanno parte ad una residenza itinerante, condotta dal Gruppo Stalker di Roma e saranno presentati sia a Roma che a Matera in un documentario realizzato proprio in questi giorni dalla regista Milena Kaneva. Durante il percorso, i visitatori del Festival hanno potuto seguire gli eventi e potranno continuare a farlo attraverso le app Android e Ios, oppure scaricando foto social e video dei suoi percorsi itineranti.
Marianna Ferrenti