Il dialogo fra le culture è la base fondamentale per costruire un ponte di relazione inclusivo tra popoli che hanno abitudini, costumi e tradizioni completamente diversi. L’arte e nello specifico la danza può essere il collante migliore in quanto parla una lingua universale, che non veicola semplicemente emozioni, ma trasmette un moto di libertà, un anelito alla vita.

Di qui nasce l’idea di creare un focus che unisca insieme gli artisti arabi e 11 importanti realtà italiane che operano nel mondo della danza (Acs – Abruzzo Arte Spettacolo, Anghiari Dance Hub- Arezzo, Città delle 100 Scale Mobili – Associazione Basilicata 1799 -Potenza e Matera, Danza Urbana -Bologna, Interplay/17 -Torino, Associazione Triangolo Scaleno -Teatri di Vetro- Roma, C.l.a.p.. Spettacolo dal Vivo- Brescia, Fabbrica su Roma per le Arti Contemporanee- Firenze, Inteatro -Marche Teatro – Polverigi Ancora, Mama Umbria International – Spoleto, Armunia – Festival Inequilibrio – Castiglioncello – Livorno), per dimostrare che attraverso la sperimentazione si possono esplorare civiltà poco conosciute, andando oltre la lente guercia del preconcetto. Incontri e seminari formativi con sei dei più importanti coreografi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo in un percorso itinerante che interesserà nove regioni italiane.

Realizzata con la collaborazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) e del Ministero degli Affari Esteri (MAE), e con il pieno coinvolgimento organizzativo di Maqamat Dance Theatre di Beirut, ci sarà la partnership con il festival INTERPLAY/17 – Festival Internazionale di Danza Contemporanea,  a cura dell’Associazione Mosaico Danza, con la direzione artistica di Natalìa Casorati. L’evento, che rappresenta la prima tappa del festival, si svolgerà il prossimo 26 e 27 maggio a Torino e vedrà la partecipazione attiva di studenti, coreografi e docenti, mettendo al centro della pista masterclass ed iniziative formative caratterizzate da vere e proprie performance live. Tra queste iniziative spicca con il progetto site specific alle Porte Palatine di Torino e si conclude il 30 maggio. Interplay contribuirà a far conoscere i giovani talenti della danza contemporanea ai danz’autori di tutto il mondo che porteranno in scena spettacoli in teatro e appuntamenti in diversi spazi metropolitana della città, e ponendo gli artisti più affermati alle compagnie emergenti. Le giovani promesse potranno esibirsi di fronte a coreografi di fama mondiale in un contesto che rientra fra i più importanti network della scena nazionale ed internazionale. Il festival porterà in scena la complessità del vivere quotidiano e delle sue urgenze artistiche, suscitando forti emozioni ma anche momenti di riflessione. In un mondo sempre più fragile è importante allargare gli orizzonti artistici e sociali. In questa direzione 20 compagnie, 11 italiane e 9 straniere si confronteranno in un intenso dialogo interculturale con la partecipazione di danzatori, musicisti e video maker provenienti da 13 paesi europei ed extraeuropei. Per la prima volta Interplay si apre al bacino del mediterraneo ospitando artisti arabi.

 

Il festival si sviluppa fra Torino, Moncalieri e Collegno lungo due settimane nella seconda metà di maggio, incominciando al Teatro Astra il 16 e 19 maggio, per poi spostarsi il 20 maggio in 3 magnifiche piazze del Centro Città per la sezione dei Blitz Metropolitani di danza urbana (Piazza Vittorio Veneto, la rinnovata Piazza “Carlina” e gli spazi OUT della Cavallerizza Reale), per raggiungere infine le Fonderie Limone di Moncalieri il 23 e 26 maggio e chiudere alla Lavanderia a Vapore di Collegno il 25 e 30 maggio. Il progetto si è sviluppato in sinergia con altre realtà italiane, molte delle quali hanno partecipato alla piattaforma della danza araba a Beirut la primavera scorsa. Festival, rassegne e centri di residenza in Italia hanno costruito un calendario sinergico dimostrando la capacità di fare networking, ottimizzando l’ospitalità delle compagnie e offrendo ai giovani coreografi arabi opportunità tra residenze coreografiche, workshop e date di spettacolo in giro per il paese tra maggio e settembre 2017. A Interplay/17 gli artisti selezionati presenteranno il loro lavoro nella giornata del 26 maggio, incontrando il pubblico dopo gli spettacoli per un dibattito conoscitivo sulla loro esperienza di lavoro e di vita, coordinato dal Professore Alessandro Pontremoli in collaborazione con il Dams/UniTo.

 

Edito dal fotografo Marco Bonanni

Si parte il 26 maggio con tre prime nazionali che si svolgeranno alle Fonderie Teatri Limone a partire dalle ore 21. Ospiti tre coreografi, di cui due libanesi: Guy Nader, reduce da un tour europeo importante e una data al festival indiano Attakkalari, si presenterà davanti alle quinte con il progetto Time Takes The Time Time Takes, una ‘lectio magistralis’ sul binomio tempo-ripetizione che è alla base del movimentoBassam Abou Diab, con Under the flesh, che propone una visione della guerra con marcate sfumature ironiche sulle strategie di sopravvivenza.

Il 27 maggio ci sarà uno spettacolo site specific realizzato da giovani ragazzi provenienti da diverse estrazioni sociali e culturali, curato da Alotto&Fontanelle e ispirato all’Odissea, che si realizzerà nelle affascinanti location delle Porte Palatine.

Edito dal fotografo Marco Bonanni

Il terzo coreografo è il tunisino Hamdi Dridi, che presenterà il progetto Tu Meur(S) De Terre, un duetto sinfonico unito ad una danza fisica dei ricordi, in cui emerge tutta la sofferenza di un padre imbianchino alle prese con la sua malattia. Tutto sarà ancora più impreziosito con un incontro organizzato con la collaborazione del DAMS/UniTO  tra pubblico e artisti moderato dal prof. Alessandro Pontremoli.

Tra gli italiani il festival ha già visto la partecipazione di Roberto Castello che il 19 maggio si è esibito al Teatro Astra di Torino, forse il più ideologicamente impegnato e scomodo tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea e che a Interplay ha portato “In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni”, un lavoro notturno a cavallo fra cinema, danza e teatro che sta riscuotendo un grande successo di critica. I suoi personaggi si proiettano in un passato senza tempo abitato da un’umanità allo sbando che avanza e si dibatte oltre lo sfinimento, fino al limite della trance. Metafora del vivere come infinito consumarsi nei desideri, per diventare un’esperienza catartica della sua, anche comica, grottesca fatica.

Il 27 maggio ci sarà uno spettacolo site specific realizzato da giovani ragazzi provenienti da diverse estrazioni sociali e culturali, curato da Alotto&Fontanelle e ispirato all’Odissea, che si realizzerà nelle affascinanti location delle Porte Palatine.

Molto atteso il 30 maggio alla Lavanderia a Vapore di Collegno anche il ritorno di Simona Bertozzi. Vincitrice nel 2007 del concorso coreografico GD’A (Giovani Danz’autori dell’Emilia Romagna), è selezionata per il network Aerowaves. Con la sua compagnia Simona Bertozzi/Nexus, fondata nel 2008, ha presentato le sue produzioni nei più importanti festival nazionali e internazionali (Romaeuropa, Biennale Danza Venezia, Aerowaves Londra, Dance Week Festival Zagabria, Tanec Praha Praga, Correios em Movimento Rio de Janeiro, MasDanza Spagna, Intradance Mosca, Fringe Festival Edimburgo). “In Prometeo: Il dono“, un trio che completa il secondo quadro coreografico del progetto Prometeo, la riflessione sulla natura del dono si attualizza nella capacità di addentrarsi in una traiettoria d’indagine, di esercitare un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, possa farsi luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini.

Si preannuncia così l’inizio di un percorso itinerante che proseguirà a Firenze dal 28 al 30 maggio, nella cornice della FabbricaEuropa Festival.

Per maggiori informazioni su tutte le tappe dell Festival visitare la pagina facebook del Focus Young Arab Choreographers Italy 2017.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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