La Basilicata ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento enologico per i mercati esteri. Deve pertanto giocarsi le migliori chance per far conoscere la qualità del proprio vino in tutto il mondo. Questo è il messaggio che d’ora innanzi deve diventare un mantra. Promozione, comunicazione e informazione non sono soltanto i tre jolly per vincere le sfide del futuro, bensì il frutto di un lungo lavoro che parte dalla filiera di produzione per arrivare alla distribuzione delle eccellenze nei migliori scaffali dediti al comparto agroalimentare. Dalla Fragola Candonga (nel Metapontino) ai legumi tipici (come il Cece Nero di Tolve o il Fagiolo di Sarconi IGT), dai cereali alla pasta di semola di grano duro, dai Peperoni Cruschi di Senise, fino alla castagna Varola di Melfi, funghi cardoncelli di Matera (diffusi anche in Alta Murgia) e ai Tartufi dell’Appennino lucano e del Parco Nazionale del Pollino. Questi sono soltanto alcuni dei prodotti tipici, impreziositi da un eccellente vino e da un olio d’oliva degno dei migliori frantoi.

Dall’Aglianico del Vulture DOC, al DOC di Matera, dalle Terre dell’Alta Val D’Agri, al Grottino IGT di Roccanova, in provincia di Potenza. Il vino lucano diventa ambasciatore internazionale di un’intera Regione, con le sue migliori denominazioni e certificazioni, IGP (Indicazione Geografica Protetta), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita); l’orgoglio dei lucani che vivono oltreoceano. Il brand Basilicata, infatti, è conosciuto perfino in America Latina, e in particolare a Buenos Aires, grazie all’Associazione “Lucani nel Mondo”, portabandiera della cultura lucana tout court (cucina, tradizioni, usi, costumi, folklore etc.)

Da questi presupposti nasce la necessità di incrementare il lavoro che in questi anni le istituzioni, i consorzi, le aziende vitivinicole ed agroalimentari stanno portando avanti per determinare la crescita dell’intero settore agricolo.

Sinergia e messa in rete: a questo scopo servirà la dotazione di uno strumento importantissimo, quale l’Enoteca regionale di Basilicata che, dopo alcuni ritardi burocratici, è stata finalmente inaugurata, alla presenza delle più importanti cariche istituzionali lucane: dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, al Presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica fino all’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Braia, dal consigliere regionale Carmine Castelgrande, al sindaco di Venosa, Tommaso Gammone). Un ottimo biglietto da visita che contribuirà ad incentivare ancora di più il migliore “terre noir” e piazzarlo sulle vetrine nazionali ed internazionali.

Di qui l’augurio che l’Enoteca Regionale, che finalmente ha una sede stabile presso il Castello Pirro del Balzo di Venosa, patria del poeta latino Qunto Orazio Flacco (a sua volta amante del buon vino e delle colline rigogliose della sua terra) sia un ulteriore tassello per continuare a costruire un piano strategico per la Basilicata. Un’occasione per incitare le aziende e i consorzi, a fare squadra ed evitare inutili divisioni o parcellizzazioni. <<Mi auguro che si possano introdurre alcune modifiche alla legge regionale per costruire una rete che potenzi il lavoro dell’Enoteca provinciale>> ha spiegato il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica.

Luca Braia, assessore regionale all’agricoltura, si è invece soffermato sul senso di responsabilità che deve accompagnare i produttori a fare squadra e consentire che il comparto vitivinicolo continui ad avere un effetto traino sull’intera economia regionale. Una economia che, secondo i dati enunciati dal presidente della Regione, Marcello Pittella, ha fa registrare 19.000 euro di PIl un +45% dei visitatori, anche grazie al brand Matera 2019- Capitale Europea della Cultura. Un risultato in controtendenza rispetto alla crisi economica che ha attanagliato l’Italia intera.

Ma in questi anni, come ha spiegato Paolo Montrone, presidente dell’Enoteca regionale di Basilicata,  durante la cerimonia del taglio del nastro, la Basilicata non è stata ferma, e il vino lucano ha riconoscimenti prestigiosi.

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Ecco quali sono stati i più importanti step che hanno consentito ad una piccola regione (che conta intorno ai 570.000 abitanti) di registrare numeri da record a livello nazionale per quanto riguarda il settore agroalimentare (di cui il vino occupa il 10% dell’intero comparto).

Giugno 2013 –La Basilicata partecipa al grande Convegno a cura della Società Nomisma che studia i mercati internazionali su cui il vino deve puntare;

ottobre 2013 – Partecipazione al Congresso Nazionale dei Cuochi dove sono stati presentati tutti i vini lucani e i piatti tipici della tradizione, alla presenza di chef pluristellati;

novembre 2013 – Partecipazione assieme all’Onav Basilicata allo Show Room di Milano, un evento che dato alla Lucania un’immagine di grande rilievo su testate nazionali, come l’Espresso;

febbraio 2014 – L’Enoteca regionale sbarca oltreoceano e va a New York per una cena con la stampa, organizzata dal Gambero Rosso, tra le riviste più accreditate a livello internazionale per la promozione delle migliori etichette made in Italy. I vini lucani ottengono pagine dedicate alle migliori eccellenze, a firma di giornalisti accreditati come Marco Sabellico del Gambero Rosso, ed esperti del settore enologico;

aprile 2015– Prima partecipazione al Vinitaly, assieme al brand Grottino di Roccanova e ai consorzi del Vulture e di Matera;

giugno 2015 – La presenza per una settimana a Milano Expo, con due eventi straordinari sui navigli e con la partecipazione di 2.000 persone e di tutto il food lucano;

aprile 2016– Incontro sulla terrazza Martini di Piazza Duomo a Milano, alla presenza della stampa nazionale, con articoli a cura del giornalista Luciano Ferraro del Corriere della Sera;

luglio 2016 – Partecipazione al Festival Collisioni 2016 di Barolo, con una giornata tutta dedicata alla Basilicata, con 40 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Protagonisti di queste giornate sono state le aziende, che hanno avuto la possibilità di far apprezzare le migliori prelibatezze enogastronomiche lucane al cospetto di illustri Sommelier e cuochi di fama internazionale. Questo anche grazie all’AIS Iucana (Associazione Italiana Sommelier).

settembre 2016 – Venti giorni fa, Robert Parker, tra i migliori giornalisti al mondo nel settore enologico dà ai vini lucani dei punteggi molto alti che vanno da 90 a 95. Il brand lucano è in grado di competere con Barolo e Amarolo.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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