Le Cascate di San Fele, situate in località Matise, nel cuore della Valle di Vitalba sono diventate nel corso degli anni una delle maggiori attrattive del turismo paesaggistico lucano. Nascono dalla diramazione del Torrente Bradano o Bradanello che, solcando le pendici dell’Appennino Lucano, sgorga prima nella fiumara di Atella e poi nel Fiume Ofanto, formando dei particolari salti di quota.
Negli incavi e nelle fenditure copiose masse d’acqua scorrono copiose dando origine ad uno spettacolo naturale degno di ammirazione. Denominate in dialetto sanfelese “U Uattënniérë” si riferiscono alla “gualchiera”, la macchina che veniva adoperata dagli antichi opifici, ossia le fabbriche costruite nell’area immediatamente adiacente alle cascate che utilizzavano la forza dell’acqua per epurare la lana grezza.
Inoltre, la virulenza con cui l’acqua scorre veniva ottimizzata a vantaggio dei molini (gli antichi mulini ad acqua), i cui resti testimoniano la grande dedizione al lavoro dei sanfelesi. Grazie all’impegno dei volontari dell’Associazione “U Uattënniérë”, nata per valorizzare lo straordinario patrimonio che l’area più a nord della Basilicata possiede, le Cascate di San Fele come le meraviglie di molti altri scorci limitrofi, sono state portate alla luce in tutta la loro straordinaria bellezza. Qui c’è il calendario completo delle iniziative promosse nel 2017 dall’associazione.
Nelle aree lussureggianti al intorno borgo di San Fele, che sembra un ispido presepe con meravigliose case inerpicate sulle rocce, con scalinate ed improvvisi dislivelli che si affacciano a picco sulla valle di Vitalaba, sono stati scoperti sempre nuovi corsi d’acqua immersi la fitta vegetazione dei boschi.
Nascono così diversi snodi dove, portando al seguito tutta l’attrezzatura necessaria, è possibile fare trekking o semplicemente percorrere i sentieri tracciati per arrivare alle cascate U Vertone, U Fussone, Cascate dei tre llivèlle, Cascate U Uattenniére, Cascate de nnammuriate, Conga d òre, Cascate de i ggemèlle, Cascate de un Puaravìse, Cascate de u fuòsse de Anne, Cascate de i carevunuàre.
Numerose le strutture ricettive (dimore, case vacanza, Bed and Breakfast, bar, gelaterie, pub, pizzerie e alberghi) immerse nell’hinterland del borgo dove è possibile soggiornare, o semplicemente rifocillarsi per poi riprendere il cammino alla scoperta di tanti luoghi suggestivi, come il Monte Torretta e il Monte Castello che, situati in una posizione dirimpettaia, sembrano quasi specchiarsi l’uno nell’altro, fino ad esplorare il Bosco dello Squadro ai piedi del Monte Fieno, le “Grotte dei Romiti”, che verso la fine dell’anno Mille d.C .Cristo erano abitate dagli eremiti proseliti del monaco brasiliano San Vitale, e il Monte Pierno che con i suoi 1268 metri è il più alto della zona, dove è possibile visitare anche la Badia di Santa Maria Pierno.
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