Il trend dei capelli li vuole raccolti o selvaggi ma con una riga in mezzo. Una linea grafica che definisce la testa, da rivisitare bon ton o avanguardista
Eugene Souleiman, Global Director di Wella nonchè uno degli hair stylist più famosi al mondo l’ha disegnata storta sui capelli, una linea geometrica che appiattisce il volume e rivisita la sempreverde riga in mezzo. Un tratto che Pier Giuseppe Moroni, Artistic Director Wella Italia, aveva creato per un servizio su Vogue nel dicembre 1989: una riga a zigo-zago su di un carré anni ’20.
Se gli chiedi a quali visi queste scriminature appartengano, Moroni risponde “basta osare. La riga è talmente importante da cambiare il look solamente abbassandola o cambiandola di lato. Clienti abituate ad avere la riga da una parte non riescono a riconoscersi, in un primo momento, se gliela sposti dall’altro lato. Anche la mano, meccanicamente, va subito a toccare ciocche e a muoversi in un senso solo. Ma optando per un cambiamento importante di questo tipo, si può trasformare completamente un volto, dare carattere a tutta l’acconciatura. La riga è come la frangia. Si può fare più corta di un millimetro e stravolgere l’aspetto.
Nel servizio per Vogue scattato a Parigi assieme a Javier Vallhonrat la modella, splendida, ricordava Rossy de Palma e rideva sempre. A quei tempi erano particolarmente in voga gli anni ’20: ho impomatato un carrè sfumato dietro con la riga da un lato, era bellissima“.
Un trend immarcescibile, quindi. “Sì, e su capelli simili a quelli del servizio l’allure è bon ton e ha un gusto retrò. Su capelli lunghi, invece, la riga in mezzo fa subito anni ’70, risulta un po’ hippie. Se penso alla riga tra i capelli vedo alcune scene di Deserto Rosso dove Monica Vitti la portava di lato, vedo Florinda Bolkan che l’aveva tra i boccoli ondulati”. Ora questo hair style ha sfilato sulle passerelle per l’Autunno/Inverno e si ripropone con uguale classe e stile.
Fonte: vogue.it