Anversa è uno storico crocevia del commercio di materie prime, manifatture e pietre preziose. Una perla incastonata nel cuore delle Fiandre. Capitale mondiale nella produzione dei diamanti, la città è un presepio vivente di arte, moda e design; una conchiglia preziosa nel mare aperto delle sue importanti influenze. Castelli, ville, palazzi e residenze sono lo specchio riflesso di secolari manifestazioni architettoniche, testimoni di un tempo passato, che guarda al presente e si proietta verso il futuro, la postmodernità. Gli impulsi dell’Art Nouveau, e prima ancora del Rinascimento e del Medioevo, si amalgamano in costruzioni storico-urbanistiche sempre attuali, che si riversano nel Museo di Arte Contemporanea (MUHKA), situato nel cuore della della città belga. Nato nel 1987, attraverso il recupero di un silos di grano oggi è diventato uno delle più importanti esposizione d’Avanguardia in Europa ed è destinato ad ingrandirsi sempre più grazie ai lavori di ristrutturazione che valorizzeranno gli spazi interni, restituendo al museo un volto rinnovato, fresco e sempre più attrattivo per il turismo culturale internazionale.

La struttura sarà riaperta al pubblico il prossimo 28 aprile con un restyling che mostrerà interessanti novità. Sempre più rivolto verso l’interattività e la multimedialità, il Museo garantirà un accesso alle più innovative strumentazioni digitali, con contenuti e piattaforme multilingue, aperto alla costruzione di nuove reti urbane, sociali e spaziali, fluttuanti e proiettate verso progetti di architettura sempre più attuali.  Come quello di Zaha Hadid, archistar che ha messo la propria firma sul progetto di reti urbane denominato t’Stad.

Oppure lo studio di Richard Rogers che ha posto il suggello alla costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia di Anversa nel quartiere Zuid. 78.000 metri quadrati e 15,75 metri, 6 piani e un “corpo nobile” centrale con due ali laterali contenenti sale ed aule d’udienza, uffici, una biblioteca e una caffetteria, con una grande hall centrale in vetro. Nell’hinterland del Palazzo di Giustizia un apparato urbanistico volto a ridurre lo storico gap tra urbanesimo e socialità;  la sostituzione dell’autostrada con un sistema di infrastrutture più a misura d’uomo, come piazze, linee tranviarie, strisce pedonali, negozi, hotel, cocktail bar etc dimostra l’intenzione di non costruire una cementificazione fine a se stessa, ma una fitta rete di relazioni.

Sempre ad Anversa c’è il Red Star Line Museum inaugurato nel 2013 e dedicato agli oltre 2 milioni di migranti che tra Ottocento e Novecento partivano dal Belgio per raggiungere le Americhe. Uno spazio emotivo che riproduce le grandi traversate di coloro che si recavano oltreoceano per cercare migliore  fortuna. Il museo ha luogo dove c’erano gli antichi magazzini in mattoni rossi ospitanti i passeggeri che dovevano essere sottoposti al vaglio delle autorità competenti per il riconoscimento dei documenti. Qui si è sviluppato un vero e proprio archivio contenente la documentazione che tracciava la presenza dei migranti.

Infine, nel 2011 nasce il MAS Museum aan de Stroom che si sviluppa all’interno di una torre con magnifica terrazza al terzo piano che si affaccia sul fiume Schelda, spartiacque tra la città e l’hinterland. Si tratta di un vero e proprio museo etnografico che si allarga all’arte, all’archeologia e al folklore, segni tangibili di cultura transnazionale, che attraversa il mondo.

Nel 2016 viene alla luce il Flanders Meeting and Convention Center, curato dall’équipe dell’architetto Ian Simpson che è diventato un polo strategico  e un luogo di ritrovo per i potenti d’Europa e della terra per promuovere le migliori iniziative a livello internazionale e creare un indotto finanziario ed economico.

All’interno c’è la Queen Elizabeth Hall, una sala che contiene circa 2000 posti a sedere, collegata alla Atrium Hall e alla Royal Flemish Philharmonic, un auditorium dove si svolgono le migliori performance di musica classica. Ed infine, il MoMu, il Museo della Moda, inaugurato nuovamente nel 2002, dopo due anni di ristrutturazione che, dal punto di vista architettonico, con le sue scale asimmetriche e una struttura industriale del XIX secolo, rappresenta il fiore all’occhiello del grande distretto della moda di Anversa.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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