Il 12 aprile si svolgerà l’Alcohol Prevention Day 2017, una giornata di convegni interamente dedicata alla prevenzione difficile problema della dipendenza dall’alcol; una trappola che attanaglia i giovani fin dall’adolescenza con il rischio che diventi una condizione cronica durante l’età adulta.

Il simposio è organizzato dall’Osservatorio Nazionale Alcol, dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping e daWHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-related health problems, con il contributo del Ministero della Salute e la collaborazione dalla Società Italiana di Alcologia (SIA), assieme all’Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali (AICAT) e ad Eurocare Italia.

L’incontro rientra nella più ampia cornice del Mese di Prevenzione Alcologica che si svolgerà per tutto il mesed’aprile, grazie ai i gruppi di lavoro congiunti e al Network collaborativo ITACA del Centro OMS con i Centri Alcologici Regionali delle Regioni Toscana e Liguria. L’obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una condizione grave che non può essere affatto sottovalutata.

L’alcool non è un semplice vizio, ma una vera e propria malattia che ogni anno 3,3 milioni di vittime in tutto il mondo, ed è corresponsabile di morte prematura, disabilità fisiche e mentali e dell’insorgere di oltre 230 patologie ad essa correlate, dalle malattie cardiovascolari fino a quelle oncologiche, oltre ad essere pericolosa in stato di gravidanza. È inoltre all’origine di violenze e maltrattamenti in famiglia e di un calo di performance sul luogo di lavoro, da cui possono derivare conseguenze irrimediabili come il licenziamento, e può essere causa di incidenti stradali (e conseguente omicidi) per chi si mette alla guida in stato di alterazione.

Questi sono solo alcuni dei risultati di una indagine epidemiologica frutto di un lavoro congiunto tra l’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA), l’ Istituto Superiore della Sanità (ISS) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sulla scorta di queste constatazioni, la tavola rotonda che si svolgerà a Roma prevedrà le relazioni dei maggiori esperti internazionali in materia scientifica per scavare meglio, senza reticenze né stereotipi o pregiudizi, nelle ragioni dell’alcolismo, perché conoscendone le radici profonde è possibile debellarlo. Le parole d’ordine sono tutela della salute, consapevolezza e responsabilità individuale e sociale.

Dopo i saluti di Walter Ricciardi, Ministero della Salute, inizierà intorno alle ore 9.00 nell’Aula Pocchiari dell’ISS la prima sessione dei lavori incentrata sulle Strategie di prevenzione dell’OMS e gli sviluppi in atto, con Lars Moller – World Health Organization, Regional Office for Europe, seguita da un interessante discussione imperniata su una domanda focale: Ci sono “soglie” accettabili per il consumo di alcol?, con relazione di Jurgen Rehm – Social and Epidemiological Research (Ser) Department, Camh, Canada. Si continua con le azioni del Ministero della Salute in attuazione del Piano nazionale della Prevenzione 2014-2018 e della Legge 125/2001 a cura di  Maria Migliore e Liliana La Sala – Dip.to Prevenzione, Ministero della Salute, Roma. A chiudere la prima trance di interventi  Emanuele ScafatoIstituto Superiore di Sanità e Osservatorio Nazionale Alcol, con una prospettiva sull’alcol in Italia: i nuovi scenari, le priorità, le linee guida per la prevenzione.

La seconda sessione inizierà in tarda mattinata con un dibattito moderato da Roberta Pacifici, Istituto Superiore di Sanità, in cui Emanuela Bologna e Silvia Bruzzone- Istituto Nazionale di Statistica, relazioneranno sul consumo di alcol in Italia e sulla incidentalità stradale correlata dai dati Istat.

A seguire Valentino Patussi – Centro Alcologico Regionale Toscana – Azienda Osp. Uni. Careggi Firenze interverrà su Alcol e fumo nei luoghi di cura: regolamenti, culture, esperienze tra criticità e facilitatori; Gianni Testino – Centro Alcologico Regionale Liguria, Osp. S. Martino, Genova, con un ragguaglio  Alcol e giovani: educare alla salute, intervenire sugli stili di vita;  Simona Pichini   – Istituto Superiore di Sanità con un’analisi sulla prevenzione della Sindrome Fetoalcolica; ed infine AICAT, AA, Alanon, Rappresentanti istituzionali e di categoria disquisiranno insieme sul contributo del privato sociale e dell’Associazionismo come risorsa per la collettività.

Marianna Gianna Ferrenti

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Marianna Gianna Ferrenti
Sono una giornalista pubblicista lucana. Dopo alcune esperienze sul territorio, ho allargato gli orizzonti, affacciandomi nel 2012 al mondo del social journalism. Laureata magistrale in Scienze filosofiche e della comunicazione, dopo un corso di Alta Formazione in Graphic Design ed Editoria digitale, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ho arricchito il mio background con competenze tecniche nell'ambito della scrittura digitale

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